C’è qualcosa che va oltre l’ordinario nella vittoria della Juve contro il Sassuolo. Qualcosa che il punteggio finale non dice, qualcosa che sfugge se ci si limita alla semplice lettura del tabellino.
Perché le 3 reti con le quali la formazione di Allegri ha di fatto cancellato dal campo dopo neppure mezzora di gioco quella di Eusebio Di Francesco, non dicono tutto. O, quanto meno, non dicono abbastanza. I neroverdi, seppur orfani di Berardi infortunato, l’uomo simbolo e di gran lunga più tecnico in organico, sono al momento una delle formazioni più in forma e meglio organizzate del campionato. Hanno iniziato in anticipo la preparazione in vista dei preliminari di Europa League, obiettivo centrato mostrando un’ottima organizzazione di gioco e una condizione atletica invidiabile. Si sono distinti per un avvio di campionato più che positivo, tant’è che alla vigilia della gara allo Stadium in molti prospettavano una sfida equilibrata e combattuta, senza escludere sorprese. Squadra dunque temibile tanto sotto il profilo tecnico-tattico che psico-fisico, di certo al momento il peggior avversario che i bianconeri potessero incontrare sul loro cammino. Insomma, il biglietto da visita che veniva orgogliosamente esibito dagli emiliani alla vigilia, lasciava intendere che per la Juve l’anticipo del sabato pomeriggio rischiava di rivelarsi come il più classico dei trappoloni. E difatti in avvio di gara, dopo appena pochi minuti dal fischio d’inizio, è proprio il Sassuolo a rendersi pericoloso sfiorando il vantaggio con un rasoterra sventato in extremis da Buffon in calcio d’angolo. Sembra tutto in linea con le attese, tutto per come le sensazioni della vigilia lasciavano supporre: il Sassuolo consapevole dei propri mezzi che prova a sorprendere i pluriscudettati padroni di casa a pochi giorni dall’esordio stagionale in Champions.
Ma è solo una sensazione che dura lo spazio di un acquazzone estivo.
Nella Juve ridisegnata nell’occasione da Allegri restano fuori Barzagli, sostituito da Benatia che compone il trio difensivo con Bonucci e Chiellini, e Dani Alves che lascia il posto sulla fascia di destra a Lichtsteiner, con Alex Sandro a imperversare sulla corsia opposta. Sulla linea di centrocampo Khedira da interno destro e Lemina al centro compongono il reparto assieme all’esordiente Pjanic, schierato da mezz’ala sinistra. In avanti Higuain dal primo minuto come terminale offensivo con Dybala a fargli da spalla.
Cosa c’è, dunque, di poco ordinario nel successo bianconero, figlio del collaudato 3-5-2? C’è che il tutto si consuma nell’arco di 10 minuti, il tempo che occorre al Pipita per confezionare una doppietta (due reti di pregevole fattura, la prima con un diagonale dal vertice destro dell’area di rigore, la seconda in semirovesciata dall’altezza del dischetto) che azzera ogni tipo di velleità neroverde. C’è che sul campo, nella prima mezzora, si vede solo una squadra. C’è che fino a quando esiste partita la palla viaggia a velocità supersonica sempre tra i piedi di quelli con lo scudetto cucito sulla casacca. C’è che il gioco espresso dai bianconeri è di quelli che lasciano senza fiato. E c’è che il terzo goal, quello che nella sostanza chiude l’incontro, viene realizzato dall’esordiente Pjanic con la difesa avversaria immobile, completamente in balia dei bianconeri, frastornata come tutto il resto della squadra. Ottima prova quella del bosniaco ex romanista, belle giocate, gradevoli geometrie e la ciliegina della prima segnatura ufficiale da juventino, il tutto scivolato in secondo piano dalla straripante prestazione di Higuain. Senza considerare che dal quel momento in poi la Juve inizia a giocherellare, a trastullarsi col pallone tra i piedi, a fare accademia senza infierire, perché viceversa allo scadere dei primi 45 minuti il passivo per il Sassuolo sarebbe potuto essere ben più pesante. La disattenzione di Buffon e compagni in occasione della marcatura emiliana poco prima dell’intervallo non deve trarre in inganno, il risultato era già bell’e in ghiaccio da un pezzo. Il secondo tempo conferma le impressioni della prima parte di gara, con la Juve che avrebbe l’occasione di incrementare il bottino in un altro paio di circostanze, e il Sassuolo che in chiusura d’incontro sfiora il secondo goal sventato da un prodigioso intervento sulla linea di Lichtsteiner.
Tutto qui. Tutto con disarmante facilità.
Terza vittoria consecutiva in campionato e la conferma che quest’anno sarà dura per tutti sottrarre punti alla corazzata di Allegri. Benissimo Dybala, su Higuain e Pjanic inutile aggiungere altro, perfettibile la difesa, bene gli esterni di fascia, in forma smagliante Khedira, sempre più convincente e prezioso l’apporto di Lemina tanto in fase di contenimento che di costruzione del gioco.
Adesso concentrazione massima in vista dell’esordio stagionale in Champions mercoledì allo Stadium contro il Siviglia, reduce da una rocambolesca vittoria per 2 a 1 in rimonta raggiunta negli ultimi minuti di gara in campionato. Poi, fra sette giorni, visita all’Inter a San Siro per continuare il filotto di vittorie. FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!