Riparte il campionato, dopo la sosta di domenica scorsa per gli impegni delle Nazionali nelle gare di qualificazione a Russia 2018, e il calendario offre subito spunti di grande interesse già a partire dalle sfide del sabato.
Nel pomeriggio, il Napoli privo dell’infortunato Milik soccombe nello scontro diretto contro la Roma al San Paolo, nella gara che aveva il principale obiettivo di designare l’anti-Juve in un torneo già caratterizzato dall’impressionante ruolino di marcia imposto dai bianconeri. Nel posticipo serale, gli uomini di Allegri erano chiamati a rispondere all’offensiva giallorossa, ospitando allo Stadium l’Udinese, memori della battuta d’arresto che lo scorso anno i friulani inflissero alla prima di campionato ai Campioni d’Italia.
Un po’ per il turnover suggerito dalle indicazioni pervenute dalle prestazioni con le rispettive nazionali di appartenenza, un po’ per gli infortuni dell’ultimo minuto (Chiellini) o per questioni extracalcistiche di carattere familiare (Bonucci), Allegri vara una formazione quasi d’emergenza che lo costringe, per la prima volta in stagione, a modificare l’assetto tattico della squadra, passando dal collaudato 3-5-2 al 4-4-2. I bianconeri si schierano con Buffon tra i pali, difesa a 4 con Liechtsteiner, Benatia, Barzagli ed Evra, centrocampo con Cuadrado, Hernanes, Lemina e Alex Sandro, attacco con la coppia Dybala e Mandzukic. Panchina per Higuain, Pjanic, Khedira, il rientrante lungodegente Marchisio e Bonucci, quest’ultimo convocato in extremis a causa dell’infortunio dell’ultimo minuto di Chiellini.
La Juve parte bene e prova ad imporre il proprio ritmo alla gara, ma l’Udinese tiene botta grazie ad una buona organizzazione tattica correndo pochi rischi sotto porta, il più pericoloso dei quali ad opera di Mandzukic che non trova la rete da posizione più che favorevole. Il croato, reduce dalle prestazioni con goal in nazionale, conferma le sue difficoltà nel trovare la marcatura con la squadra di club, benché nella sfida contro i friulani dell’ex Del Neri non abbia avuto un numero accettabile di palloni giocabili adatti alle proprie caratteristiche: a differenza del 3-5-2, con il 4-4-2 appare penalizzato il gioco sulle fasce e in chiave offensiva risultano meno frequenti i cross verso l’area avversaria, con conseguente disagio per chi, come appunto Mandzukic, fa del gioco aereo la sua arma migliore. E dunque, visto che la Juve nonostante un predominio territoriale piuttosto evidente, riscontra difficoltà a presentarsi con una certa pericolosità dalle parti dell’estremo difensore friulano, come spesso accade in queste circostanze la partita viene sbloccata da un episodio, nella fattispecie alla mezzora. Hernanes perde palla sulla trequarti, Buffon si lascia cogliere impreparato da un tiro non irresistibile dalla distanza e l’Udinese passa: 1 a 0 e i fantasmi dello scorso anno iniziano a materializzarsi sullo Stadium. Fortunatamente la reazione dei bianconeri è immediata, la squadra si ricompatta subito e prima del riposo Dybala riporta la sfida in parità, realizzando uno splendido calcio di punizione con tiro a scavalcare la barriera da fuori area. Nella ripresa la Juve affronta l’avversario con lo stesso piglio di come aveva concluso i primi 45 minuti, e grazie ad un numero di prestigio di Alex Sandro si conquista un ineccepibile rigore trasformato ancora da Dybala: 2 a 1, risultato rovesciato e fantasmi scacciati. O quasi, perché l’Udinese non demorde, e i Campioni d’Italia appaiono poco brillanti. Allegri prova a cambiare il volto della squadra, inserendo Higuain al posto di Mandzukic, Bonucci per Benatia e Sturaro per Dybala, passando dal 4-4-2 iniziale al 3-4-3 e nel finale al 5-4-1, e alla fine riesce nell’impresa di difendere il risultato portando a casa tre punti che gli permettono di mantenere il distacco di cinque lunghezze dalla Roma seconda in classifica e incrementare quello dal Napoli, alla seconda sconfitta consecutiva dopo Bergamo.
Ottima la prestazione di Dybala, positiva quella di Alex Sandro e dell’instancabile Barzagli, passo indietro per Hernanes, sulla sufficienza o giù di lì tutti gli altri. Insomma, tanta sofferenza per ottenere la settima vittoria in otto partite di campionato sin qui disputate, in vista del match di sabato prossimo a San Siro contro il Milan. Nel frattempo, però, martedì torna di scena la Champions League, e i bianconeri saranno impegnati nella difficile trasferta di Lione dove bisognerà mettere in chiaro chi comanda nel girone eliminatorio che condurrà le prime due a giocarsi gli ottavi. E in Francia è vietato sbagliare….
FINO ALLA FINE!!! FORZA JUVE!!!!