Una Juventus “double face” quella che espugna il campo del Lione nel terzo turno dei gironi di Champions League, iscrivendo una seria ipoteca sulla qualificazione agli ottavi di finale della più prestigiosa competizione europea per squadre di club. Buono l’approccio alla gara dei bianconeri, primo tempo governato con autorevolezza pur senza creare clamorose occasioni da goal, ma salvi per miracolo grazie al prodigioso intervento di Buffon che sventa un calcio di rigore provocato da Bonucci; secondo tempo in apnea a causa dell’inferiorità numerica in seguito all’espulsione di Lemina per doppio giallo, ancora Buffon strepitoso con un paio di interventi prodigiosi a evitare il vantaggio transalpino e, infine, grazie all’invenzione di Cuadrado, Juve vittoriosa di misura contro i francesi.
Allegri schiera la squadra in formazione tipo, unico assente Chiellini per infortunio: Buffon tra i pali, difesa a 3 con Barzagli, Bonucci ed Evra, Dani Alves e Alex Sandro sugli esterni, centrocampo con Khedira e Pjanic ai fianchi di Lemina, Higuain di punta e Dybala a sostegno. Come già detto, la Juve scende in campo con personalità, prendendo subito in mano le redini del gioco e costringendo gli avversari sulla difensiva. Ciò nonostante i bianconeri creano poche vere occasioni da goal: ci prova in avvio Bonucci, il cui tiro a botta sicura viene rimpallato davanti alla porta da Khedira, e nel finale della prima frazione Higuain, con un potente diagonale deviato dal portiere. Nel frattempo, però, i Campioni d’Italia avevano rischiato di capitolare dal dischetto, per colpa di un’ingenuità dello stesso Bonucci reo d’aver trattenuto in area un avversario: Lacazette dagli undici metri si lascia ipnotizzare da Buffon che intuisce l’angolo giusto e sventa la minaccia.
Nella ripresa cambia tutto, come solo nel calcio può succedere. Dopo soli dieci minuti viene espulso Lemina, la Juve resta con un uomo in meno e si schiera a 4 in difesa, provando a resistere agli attacchi a percussione dei francesi: è solo grazie a Buffon impostato in modalità “fenomeno” che i bianconeri non incassano la rete che avrebbe con tutta probabilità chiuso il match e complicato non poco le chances di passaggio del turno. A quel punto, Allegri tenta il jolly e si gioca la carta Cuadrado, spedito in campo al posto di un evanescente Dybala. Proprio il colombiano, a 15 minuti dal triplice fischio quando ormai la gara sembrava incanalata sullo 0 a 0, dopo essersi involato sulla fascia destra, ubriaca con un paio di dribbling il diretto avversario e scaraventa di destro da posizione angolatissima uno “scaldabagno” alle spalle dell’estremo difensore francese.
1 a 0 finale, con tanta generosità, enorme sofferenza e gigantesco spirito di sacrificio. Una vittoria che vale tanto oro per quanto pesa, benché, è giusto dirlo, vanno sottolineati alcuni limiti presenti sin dall’inizio della stagione e che la gara di Lione ha di fatto confermato. La squadra ha una buona mentalità, riesce a giocare palla di prima e mostra interessanti doti in fase di fraseggio, ma denuncia tuttavia un deficit di fantasia nel trovare la giocata vincente in grado di scatenare sotto rete gente come Higuain e Dybala o di premiare gli inserimenti dei centrocampisti. Basterà il rientro di Marchisio a colmare il gap in fase di costruzione? Vedremo. Sta di fatto che se in questo organico, più di Pogba fosse stato presente Pirlo, la Juve attuale, a mio modestissimo parere, avrebbe rasentato la perfezione.
Nella sfida in terra di Francia merita di essere menzionato lo spirito di sacrificio e la capacità della squadra di saper soffrire e stringere i denti anche in condizioni di emergenza, significativo l’aver mantenuto la necessaria compattezza e le giuste distanze tra i reparti. Bene Alex Sandro, un po’ troppo gigioneggiante e lezioso Dani Alves (e non è la prima volta…), poco incisivi Dybala e Khedira, generoso Higuain, superlativo Buffon.
Per effetto dell’importantissimo successo di Lione la classifica recita Juve e Siviglia primi con 7 punti, Lione a 3 punti e Dinamo Zagabria a zero. Solo l’imponderabile potrebbe vanificare il passaggio agli ottavi, anche se l’obiettivo rimane il primo posto nel girone, ancora tutto da conquistare.
Ora qualche giorno di meritato riposo e poi di nuovo in campo sabato sera, nel match contro il Milan, secondo in classifica, a San Siro. Per dare seguito alla striscia di vittorie in campionato e spegnere sul nascere ogni tenue velleità rossonera.
FINO ALLA FINE!!! FORZA JUVE!!!!