Per chi pensa che Venezia sia un posto utile soltanto per trascorrere romantiche lune di miele o memorabili week end a lume di candela, il suggerimento è quello di leggere “Il Turista”, ultima fatica letterario di Massimo Carlotto, edita da Rizzoli.
Il maestro del thriller ci regala una storia avvincente e ricca di suspense ambientata nella più famosa città lagunare del mondo, con continui colpi di scena in una trama mozzafiato che non lascia un attimo di respiro, con ripetute e inaspettate variazioni di scenario. Il ritmo è incalzante, il lettore si ritrova immerso sin da subito in una vicenda che spazia dalla spy-story al noir, nel meraviglioso e suggestivo panorama veneziano, tra monumenti, calli e canali intrisi di mistero e frequentati da inquietanti personaggi.
La centralità del romanzo si sviluppa intorno alla figura di un serial killer, noto appunto con il nome de “Il Turista”, le cui modalità omicide destano sconcerto e raccapriccio. L’autore, con l’abilità che lo contraddistingue, riesce nell’intento di creare la giusta situazione psicologica che costringe il lettore a confrontarsi con le deviazioni mentali di un individuo privo di scrupoli e coscienza, fornendo un profilo scientifico che ha il merito di approfondire e sviluppare in maniera netta la personalità contorta del protagonista. Come pure, scavando nella vita degli altri personaggi del romanzo, si apprezza la capacità di approfondimento antropologico che rende unici e per questo veri tutti i diversi protagonisti della storia.
La trama, con l’incantevole sfondo veneziano in sottofondo, si dipana senza un attimo di sosta, e si arricchisce pagina dopo pagina di situazioni nuove e impreviste, alimentandosi di quell’alone di mistero che letteralmente lega il lettore senza lasciargli alcuna via d’uscita. Scorre il sangue lungo i canali e le calli, in un terribile incastro di situazioni legate a misteriose organizzazioni clandestine, che coinvolge personaggi dal passato discusso e discutibile, ognuno alle prese con i propri fantasmi, i propri rimorsi, le proprie angosce esistenziali. Il tema predominante è quello della coscienza, della morale, della legalità spesso sacrificata alla ragion di Stato e in spregio alle convenzioni dominanti. Amori clandestini causano danni irreparabili alla vita, alla reputazione e alla carriera, amori nascosti e mai rivelati tornano impetuosamente ad affacciarsi, amicizie prima rinnegate e poi, forse, parzialmente ritrovate ma tuttavia condizionate da limiti di morale invalicabili, violenza e sesso malato intrecciati in un connubio maleodorante come solo l’odore acre della morte può generare. La posta in palio, dapprima nemmeno sospettata, poi dirompentemente disvelata e infine modificata dagli eventi che si susseguono senza tregua, produce alleanze innaturali, queste ultime forzatamente costrette dagli accadimenti che si sviluppano nell’articolato percorso narrativo.
Emerge la fragilità di chi convive con le debolezze del proprio passato, l’orrore di menti malate protese alla continua e ossessiva ricerca del piacere attraverso la morte per puro gusto, il disegno criminale di coloro, buoni e cattivi, che utilizzano donne e uomini alla stregua di semplici pedine per raggiungere i propri scopi, leciti o illegali che siano. Il lettore si ritrova immerso in una vicenda dalla quale, pur volendo, non può più tirarsi fuori: seduti in poltrona ci si rende conto di esserci dentro fino al collo, nel vano tentativo di farsi strada in una vicenda torbida che svela nuovi e angoscianti scenari ogni qualvolta particolari imprevisti modificano il corso degli eventi a causa di scelte e decisioni assunte.
Venezia osserva, con il distacco inconsapevole dei suoi ponti, delle stradine affollate e assaltate dai turisti, dei locandieri attenti alle esigenze della propria eterogenea clientela, violata e ferita dalle grandi navi da crociera che la attraversano. Ogni protagonista ha un suo profilo ben delineato, riscontrabile nei dialoghi ben costruiti e nelle esperienze non sempre positive di vita e professionali: tutti hanno un ruolo, ognuno nel disegno narrativo è a suo modo attore principale, non esistono comprimari o figure di secondo piano. L’aspetto psicologico e introspettivo appare coinvolgente fino al punto che chi legge arriva a riscontrare diverse analogie, non sempre piacevoli e accomodanti, tra sé e le varie peculiarità individuali scolpite nel carattere dei personaggi.
“Il Turista” è un romanzo bello, scorrevole, avvincente, palpitante, mai monotono o stantio, sempre in ebollizione e pronto a suscitare stati d’animo contrastanti e emozioni improvvise. Una storia che non fa sconti, che delinea con durezza e ricchezza di particolari comportamenti e deviazioni morali figli del tempo in cui viviamo.
E’ l’inizio di una nuova saga, sempre che il “caso”, unico sovrano dell’universo, lo voglia davvero….