Spettacolo Juve contro il Sassuolo!!!

Esiste un solo modo per sconfiggere i fantasmi: affrontarli a viso aperto, sfidarne il ricordo, depotenziarne gli effetti psicologici e mettere una pietra sul passato, voltando pagina. Allegri esorcizza la sua personalissima bestia nera espugnando per la prima volta in carriera il campo del Sassuolo, che gli era costato l’esonero ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Milan e che l’anno scorso aveva coinciso con il punto più basso della sua Juve, sconfitta di misura in un grigio pomeriggio autunnale.

Nel turno che, probabilmente, rappresenta lo spartiacque del campionato, con la vice-capolista Roma sconfitta a Genova dalla Sampdoria al termine di una gara rocambolesca terminata 3 a 2, la Juventus sfodera una prestazione formidabile per tecnica, fraseggio, sacrificio e geometrie, mettendo sotto il Sassuolo per tutta l’intera partita e conquistando una vittoria che va al di là dei tre punti ottenuti. Allegri ripropone per la terza sfida consecutiva il modulo spregiudicato e offensivo del 4-2-3-1 con tutti i grandi protagonisti in campo contemporaneamente, affidandosi a Buffon tra i pali, linea di difesa a quattro con Lichtsteiner a destra, coppia centrale composta da Bonucci e Chiellini, e Alex Sandro a sinistra, mediana a due con Pjanic e Khedira, trequarti presidiata da destra a sinistra con Cuadrado, Dybala e Mandzukic, a supporto del solo Higuain di punta.

A differenza delle due precedenti esibizioni con Lazio e Milan, stavolta il meccanismo di gioco tiene per tutti i 90 e passa minuti. Non si registrano cali di tensione o cedimenti atletici, il ritmo si mantiene costante, il giro-palla (spesso di prima intenzione) scoraggia il tentativo di pressing degli avversari e la manovra, merito dello schema a trazione anteriore, si sostanzia in prevalenza per vie verticali. Higuain gioca una gara a dir poco strepitosa, svariando per l’intero fronte d’attacco e ripiegando nel ruolo di suggeritore quando l’azione propone gli inserimenti centrali di Mandzukic e Dybala. Il sistema di gioco adottato, il 4-2-3-1 con Pjanic, Cuadrado, Khedira, Mandzukic, Dybala e Higuain insieme in campo dal primo minuto, produce una serie di effetti tra cui la ricerca costante della verticalizzazione, del cambio gioco, dell’utilizzo ripetuto delle fasce laterali, e pazienza che la fase del possesso palla ne risulti ridimensionata in termini strettamente percentuali: l’elevato tasso tecnico in attacco si traduce in una maggiore produttività negli ultimi 20 metri, tant’è che il fatturato in termini di occasioni da goal create esprime una netta supremazia offensiva, come pure l’equilibrio garantito dallo spirito di sacrificio di chi ripiega in copertura nella fase di non possesso (una sorta di movimento a “fisarmonica”) fornisce sicurezza a tutto il reparto arretrato e alla mediana.

La sfida del Mapei Stadium dura nei fatti 25 minuti (più o meno come contro Lazio e Milan), in virtù di due splendide reti (per costruzione e finalizzazione) costruite entrambe sulla corsia mancina. Al 12esimo Alex Sandro fraseggia con Mandzukic sulla sinistra, il croato gli restituisce palla di tacco liberando un’autostrada sulla fascia dove il talentuoso esterno brasiliano si invola mettendo al centro un bel traversone, sul quale Higuain si produce in un tap-in che ricorda la famosa scena televisiva dove Aldo, di Aldo Giovanni e Giacomo, sbuca da sotto la sabbia e insacca in rete: allo stesso modo, il Pipita brucia sul tempo un paio di diretti controllori, materializzandosi dal nulla e fulminando Consigli con un preciso rasoterra angolato. Passano poco più di dieci minuti e la Juve confeziona il raddoppio: stavolta è Higuain che indossa i panni dell’uomo assist, crossando sempre da sinistra verso il centro dove Dybala lascia scorrere la palla premiando l’inserimento di Khedira che da ottima posizione non perdona.

2 a 0 e gara chiusa, anzi di fatto mai iniziata. Per tutto il resto della sfida, secondo tempo compreso, è un tiro al bersaglio da parte dei vari Mandzukic, Dybala che colpisce il palo con un tiro dal limite, Cuadrado e compagnia bella. Nel finale trova giustificazione anche la presenza in campo di Buffon, che si esibisce in un doppio intervento dei suoi su Politano e Matri, festeggiando nel migliore dei modi il suo 39esimo compleanno compiuto in settimana.

Nelle pagelle di fine gara, voti bianconeri nettamente al di sopra della sufficienza: Higuain stratosferico, Mandzukic irrinunciabile per sacrificio e presenza fisica, Cuadrado devastante, Dybala imprendibile, Pjanic e Khedira formidabili nella gestione della palla e negli inserimenti, reparto difensivo attento, con Lichtsteiner e Alex Sandro ad imperversare sulle corsie esterne.

Classifica con la Juve nuovamente a +4 sulla Roma, e sempre con il “bonus” della gara di Crotone da recuperare, il prossimo 8 febbraio, e quindi potenzialmente in grado di incrementare a 7 i punti di distacco dalla seconda piazza.

Con il gioco e la condizione atletica in netto miglioramento in vista della fase più impegnativa della stagione, come auspicato e in parte previsto nei mesi passati, diventa fondamentale restare concentrati in campionato per prepararsi senza distrazioni agli impegni di Champions, ormai alle porte. Domenica prossima allo Stadium arriverà l’Inter, reduce da 7 vittorie consecutive e in ottimo periodo di forma. Quale migliore occasione per riscattare la sconfitta del girone d’andata e continuare la striscia di vittorie consecutive in casa? Appuntamento con il derby d’Italia, per confermare supremazia e primato in classifica.

 

FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!