Più che un anticipo di campionato, la sfida del venerdì 17 allo Stadium contro il Palermo rappresenta per la Juve una sorta di contrattempo “accidentale” prima dell’andata degli ottavi di Champions League in casa del Porto. “Accidentale” nel senso più strettamente filosofico del termine, secondo la definizione aristotelica di quel qualcosa di aggiunto e, pertanto, di estraneo alla dimensione vissuta. Perché l’attuale “universo Juve”, saldamente primo in classifica, già certo di disputare la semifinale di Coppa Italia e proiettato all’impegno europeo contro il Porto di mercoledì prossimo, vive l’impegno contro i rosanero di Sicilia senza particolare applicazione mentale.
Allegri preserva dalla fatica dei 90 minuti gran parte degli uomini protagonisti del modulo tattico adottato nell’ultimo mese e mezzo, e complice anche la squalifica di Mandzukic, adotta un robusto turnover senza tuttavia rinunciare, almeno nella fase iniziale della partita, al 4-2-3-1. Cosicché, davanti a Buffon, trovano posto Dani Alves e Asamoah sugli esterni e Benatia a far coppia con Bonucci al centro, Marchisio e Khedira in mediana, Pjaca e Sturaro larghi sulla trequarti con Dybala in mezzo e il solito Higuain di punta.
Il notevole divario tecnico tra le due formazioni appare netto sin dalle prime battute, quando Dybala dopo appena cinque minuti colpisce il palo alla destra del portiere su un calibratissimo calcio di punizione dal limite. Sono le prove generali di quello che accadrà al 40esimo, quando l’argentino, sempre su calcio da fermo, piazzerà il pallone all’incrocio dei pali disegnando una meravigliosa parabola a scavalcare la barriera, consentendo alla Juventus di andare al riposo sul 2 a 0. Sì, doppio vantaggio, in quanto al 13esimo Dani Alves, sempre su palla inattiva da fuori area, aveva liberato al tiro il Pipita, e sulla successiva ribattuta del portiere in uscita disperata, Marchisio aveva controllato all’altezza del dischetto del rigore e insaccato sotto la traversa. Tra le due marcature, i bianconeri giochicchiano, sbagliano diversi appoggi e si mostrano svagati tanto che il Palermo, in un paio di circostanze, riesce a farsi vivo dalle parti di Buffon che, a differenza dei suoi compagni di reparto, si fa trovare pronto. Allegri, che del venerdì 17 non si fida e del Palermo ancora meno, soprattutto dopo aver visto i suoi poco sul “pezzo”, modifica il modulo tattico trasformando il 4-2-3-1 iniziale dapprima in 4-3-3 e poi in 4-4-2, utilizzando come pedine sulla scacchiera i giocatori e intervenendo principalmente sul raggio d’azione di Pjaca e Sturaro, invertendo la fascia di competenza al croato e arretrando sulla linea dei centrocampisti l’ex genoano. Prove tecniche di trasmissione, a testimonianza della varietà di moduli adottabili, della capacità di cambiare assetto in corso di partita e della duttilità di gioco di cui la Juventus può disporre, a seconda delle differenti situazioni di gara che si dovessero presentare in occasione della ripresa dell’impegnativa campagna d’Europa.
Nella seconda frazione, senza forzare i ritmi e reiterando le medesime sbavature del primo tempo in fase di manovra e palleggio, i bianconeri arrotondano il risultato al 18esimo dapprima con Higuain, che scodella in rete un preciso suggerimento di Dybala al culmine della più bella azione manovrata della gara, avviata da Marchisio e rifinita da Dani Alves per la “Joya”; poi, quando i titoli di coda iniziano a scorrere, il Pipita trova ancora lo spunto e la forza per involarsi verso la porta avversaria e, nonostante le ripetute trattenute di Goldaniga, riesce a liberare di tacco il connazionale Dybala restituendogli il precedente favore dell’assist e propiziando la doppietta dell’illustre ex di giornata. Le disattenzioni juventine si concretizzano in pieno recupero, con il goal della bandiera rosanera sugli sviluppi di un corner, a risultato ormai decretato. Finisce 4 a 1, bianconeri che confermano i cali di attenzione e di intensità quando affrontano avversari poco attrezzati e stimolanti; amnesie, nell’occasione, giustificate dall’imminente appuntamento europeo.
Valutazioni di fine incontro: straordinario Dybala (due reti, un palo, un assist e diverse giocate di prestigio) sempre più vicino ai suoi rendimenti abituali, immarcabile Higuain, autore del suo 19esimo goal in campionato che lo isola in vetta alla classifica marcatori, in crescita atletica Marchisio, preziosa e tatticamente irrinunciabile la presenza in campo di Khedira. La classifica, a questo punto, dice + 10 sulla Roma e + 12 sul Napoli, impegnate a rispondere alla vittoria bianconera per scongiurare una fuga che a febbraio, con un tale distacco accumulato, avrebbe quasi del clamoroso.
Accantonato il campionato fino a sabato prossimo quando allo Stadium sarà di scena l’Empoli, l’appuntamento è fissato per mercoledì sera in casa del Porto, dove sarà fondamentale ritrovare la giusta concentrazione per approcciare al meglio l’andata degli ottavi di Champions e proseguire nel cammino europeo in prospettiva quarti di finale.
FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!