La Juve non si ferma più! Anche quando la partita si mette male, anche quando l’avversario interpreta la gara nel modo migliore, anche quando c’è da ribaltare un risultato che ne condiziona l’aspetto psicologico in relazione alla natura stessa della sfida. Perché incassare una rete in casa, nella partita d’andata di uno scontro che si sviluppa nell’arco dei 180 minuti, significa partire con l’handicap e reimpostare mentalmente la gestione del doppio confronto.
Cosicché, nella prima delle due sfide di semifinale di Coppa Italia contro il Napoli, reduce dallo stop casalingo con l’Atalanta e terza forza del campionato di serie A, la Juve è costretta a rincorrere per evitare di doversi giocare tutte le chances di passare il turno nella gara di ritorno al San Paolo, in vista della finalissima di maggio allo stadio Olimpico di Roma. Ma proprio nel momento di maggiore difficoltà, quando sotto di un goal e con un avversario che mostra di aver interpretato la gara alla perfezione, i bianconeri dimostrano di che pasta sono fatti, evidenziando spirito di sacrificio, compattezza e determinazione nel rimettere sui binari giusti un risultato sfavorevole che poteva costare caro.
Dopo le vittorie a ripetizione in campionato e l’exploit di Champions in casa del Porto, Allegri rinuncia al 4-2-3-1 rispolverando la difesa a 3, schierando in porta Neto portiere di coppa, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner e Asamoah sugli esterni a dar manforte alla coppia mediana composta da Pjanic e Khedira, con Dybala a far gioco tra le linee a vantaggio del tandem d’attacco formato da Mandzukic e Higuain. Una sorta di 3-4-3 che in fase di non possesso si trasforma in 3-5-2 grazie al sacrificio di Mandzukic che arretra sulla linea del centrocampo. Un ritorno al passato, contro il quale il Napoli mostra di trovarsi a proprio agio: la formazione di Sarri, infatti, legge bene la disposizione tattica dei padroni di casa, e mette in difficoltà la Juve per gran parte del primo tempo proprio sul piano del gioco: pressing alto ad impedire lo sviluppo della manovra bianconera partendo dal basso, baricentro avanzato in grado di creare superiorità numerica a centrocampo in virtù dell’apporto del proprio reparto difensivo, presidio delle fasce laterali a bloccare ogni tentativo di incursione degli esterni bianconeri.
Nella partita a scacchi che si sviluppa per tutto il primo tempo, i partenopei si fanno preferire nella gestione della palla e nel fraseggio, nel ritmo di gioco e nella capacità di trovare spesso l’uomo libero in grado di imbastire la manovra e dettare i suggerimenti in profondità. C’è da dire che la Juve, pur soffrendo soprattutto a centrocampo dove Pjanic e Khedira quasi non vedono palla, riesce comunque a rendersi pericolosa con un colpo di testa di Mandzkic su calcio d’angolo e grazie ad un paio di incursioni di Dybala (contrastato in area prima che potesse tirare in porta) e del Pipita, che da ottima posizione spedisce alto sulla traversa. Il Napoli, dal canto suo, ci prova con un tiro da fuori area di Hamsik, e insomma, nonostante il buon lavoro di Sarri nella lettura tattica della gara, la prima frazione sembrava destinata a chiudersi sul nulla di fatto fino a quando al 36esimo, su un cross dalla sinistra a tagliare l’area bianconera, il tap-in di Callejon non batteva Neto e portava in vantaggio gli azzurri. Juve a sorpresa sotto di un goal allo Stadium, e Napoli che raccoglieva i frutti di un primo tempo ben giocato e soprattutto ben interpretato dal punto di vista tattico.
La reazione rabbiosa dei Campioni d’Italia è immediata, e si concretizza nella doppia occasione, proprio allo scadere dei primi 45 minuti, su un tiro di piatto di Mandzukic intercettato da Reina e sulla successiva ribattuta di Dybala, sventata prodigiosamente in corner dallo stesso portiere spagnolo.
Chiuso il primo tempo in svantaggio, Allegri corre ai ripari e inserisce Cuadrado ad inizio ripresa al posto di Lichtsteiner: la squadra si sistema a 4 in difesa, ma l’ingresso del colombiano è per lo più finalizzato a immettere vivacità e dinamismo nello sviluppo del gioco, con l’intenzione di conferire maggiore imprevedibilità oltre che corsa e dribbling sulla fascia di destra. Tuttavia, la rete che rimette in pari la situazione si sviluppa sul lato opposto dopo appena un minuto dall’inizio del secondo tempo, quando Dybala viene atterrato in area di rigore da Koulibaly e si guadagna un ineccepibile penalty. Dal dischetto lo stesso argentino si assume la responsabilità di battere a rete e trasforma con freddezza spiazzando Reina.
Da quel momento in avanti l’inerzia della partita cambia, la Juve inizia a spingere con maggiore convinzione e intorno al 20esimo trova la rete del vantaggio grazie a Higuain, che intercetta un traversone di Cuadrado spizzato da Koulibaly e si iscrive al tabellino dei marcatori punendo per la seconda volta in stagione, dopo la rete da 3 punti in campionato, i suoi ex compagni.
Vantaggio Juve, rimonta completata e risultato ribaltato.
Punteggio che diventa ancora più pesante per i partenopei dopo soli 4 minuti, grazie al secondo calcio di rigore sanzionato sugli sviluppi di un’azione di ripartenza da calcio d’angolo per il Napoli: Dybala si invola sulla sinistra, serve un assist perfetto a Cuadrado che dopo aver fatto secco in dribbling Reina viene falciato dallo stesso portiere azzurro. Dagli undici metri ancora una volta Dybala si incarica della trasformazione e spiazza il portiere nello stesso angolo del primo penalty.
3 a 1 Juve, tripudio argentino (doppio Dybala e Higuain) e gara in archivio.
Al netto del primo tempo, buona la prestazione dell’inesauribile Mandzukic, degli autori delle segnature, e di Cuadrado, il cui apporto alla gara è risultato determinante per far saltare gli equilibri e garantire quell’imprevedibilità in fase offensiva che era venuta meno per tutti i primi 45 minuti.
Ora bisognerà completare l’opera nella sfida di ritorno al San Paolo, prevista per il 5 di aprile, dove sarà fondamentale non concedere ai partenopei la possibilità di rimettere in discussione l’esito del doppio confronto, con l’obiettivo della conquista della terza Coppa Italia consecutiva.
Al momento testa al campionato: appuntamento a domenica pomeriggio, sul difficile campo dell’Udinese, per continuare a mantenere inalterato il vantaggio in classifica rispetto alle dirette inseguitrici, Roma e Napoli, che incroceranno i guantoni nell’anticipo di sabato.
E chissà che, domenica sera, il distacco in vetta non possa anche aumentare…
FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!