La presunzione di Ventura, le intemperanze di Fognini, il naufragio nella giornata di prove ufficiali al Gran Premio di Monza della Ferrari. Il weekend sportivo “made in Italy” fa registrare quanto di peggio ci si poteva attendere da parte dei protagonisti impegnati, nelle diverse discipline, sotto i colori azzurri.
Nel pomeriggio di ieri, il diluvio inconsueto che si è abbattuto sul circuito di Monza ha condizionato in negativo la prestazione degli uomini di Maranello, penalizzandone oltremodo le qualifiche in previsione della gara di oggi pomeriggio. D’accordo che nessuno, probabilmente, si aspettava un nubifragio di quelle proporzioni, d’accordo pure che la larghezza degli pneumatici in dotazione quest’anno sulle monoposto drenano una maggiore quantità di acqua e, di conseguenza, suggeriscono più ampia prudenza in condizioni di pista bagnata, ma per quale motivo il team di Maranello, viste le condizioni meteo avverse, ha deciso di presentare ai nastri di partenza delle prove ufficiali sul circuito di casa (e quindi, in teoria, più familiare) una vettura più leggera (dunque meno governabile in pista), pregiudicando la preparazione di una gara decisiva per la corsa al titolo di campione del mondo di Vettel?
Non lo sapremo mai.
E perché ieri sera, in occasione di una partita insidiosissima e decisiva, valevole per la qualificazione ai Campionati Mondiali di calcio del prossimo giugno, il tecnico azzurro Ventura ha sfoderato tutta la presunzione di cui dispone, schierando la Nazionale in modo spregiudicato e sfidando la Spagna al Bernabeu sul piano del gioco e del palleggio? L’Italia vista a Madrid affrontare a viso aperto la Spagna, ha mostrato limiti di carattere tecnico, di personalità e di costruzione del gioco, sprovvedutezza tattica e povertà di idee e iniziativa, ingigantendo a dismisura i pur eccellenti valori individuali e di squadra degli spagnoli. Disposta in campo in maniera scriteriata, la Nazionale è mancata sotto tutti i punti di vista: costantemente sotto pressione in difesa, in inferiorità numerica a centrocampo, assente nello sviluppo della manovra sugli esterni, rifornita poco e male in zona d’attacco. Pensare di poter mettere in difficoltà gli spagnoli con le loro armi migliori (il fraseggio e la propensione offensiva), ha permesso ad Iniesta e compagni di riuscire in ciò che meglio sono per natura e caratteristiche portati a fare. Nessuna copertura preventiva degli azzurri in situazioni di palla scoperta e non possesso, poco gioco sulle corsie laterali, costante affanno in mediana: i ragazzi di Ventura hanno dato l’impressione di essere capitati per sbaglio a Madrid, senza sapere come e perché. Anche i sassi sanno che la Spagna fa del possesso palla prolungato e delle verticalizzazioni improvvise la sua arma migliore. Eppure, i nostri hanno lasciato liberi tutti i corridoi (la punizione che ha originato il vantaggio nasce da una verticalizzazione letta male dalla difesa e dal centrale azzurro con il 19 sulle spalle), non hanno raddoppiato le marcature tra le linee (dove Iniesta e, soprattutto, Isco hanno goduto della più ampia libertà di movimento), si sono prodotti in una rincorsa continua nel vano tentativo di intercettare il pallone, correndo troppo e male e sprecando energie. Per quale motivo ci si ostina a snaturare le caratteristiche di gioco e di tradizione di un movimento calcistico, provando a scimmiottare gli altri?
Non lo sapremo mai.
Come non capiremo mai perché Fognini, espulso dagli US Open di Tennis, per l’ennesima volta in carriera ha ceduto a certe sue intemperanze caratteriali, producendosi in insulti sessisti rivolti a una giudice di gara.
E così, dopo l’umiliante eliminazione dell’Italvolley dai campionati europei in Polonia, battuta seccamente dal Belgio per tre a zero ai quarti di finale, il primo weekend settembrino ci regala lo spunto per inventare qualche titolo di giornale poco lusinghiero: “Pan di Spagna indigesto per Ventura”, il “Monaco di Monza” (riferito all’espressione cupa del presidente Ferrari Marchionne) e Fognini…le cui accuse di sessismo evitiamo, per pura decenza, di trasformarle in un titolo storpiando il cognome che porta.
Non ci resta che sperare nel cammino dell’Italbasket, vittoriosa nella seconda partita degli Europei di Israele. E, magari, in un miracolo di Vettel e Raikkonen in gara oggi pomeriggio a Monza.
Fratelli d’Italia…