Da qualche giorno la città di Cosenza è interessata da alcune misure relative all’introduzione di una nuova isola pedonale, nella fattispecie lo spazio antistante le scuole medie e elementari di via Misasi (ex via Roma). Tale provvedimento, studiato per evitare il congestionamento del traffico, è teso a creare una sorta di spazio di congiunzione tra i due istituti, l’uno dirimpetto all’altro, al fine di favorire una più sicura mobilità per gli alunni e, nel contempo, eliminare una volta per tutte il fenomeno del parcheggio selvaggio in doppia fila nelle ore più critiche della giornata, ovvero all’entrata e all’uscita da scuola. La misura studiata dagli esperti di viabilità del Comune, ha determinato a catena tutta una serie di modificazioni nei sensi di marcia delle strade adiacenti, rivoluzionando di fatto la normale circolazione delle automobili, già di recente oggetto di cambiamenti in virtù della nuova e più accattivante ridefinizione architettonica di piazza Bilotti (ex piazza Fera) posta parallelamente a via Misasi.
Il provvedimento della nuova mini-isola pedonale di via Misasi, oggetto di feroci critiche e ampie manifestazioni di dissenso, si inserisce idealmente nel solco di quelle misure analoghe già assunte in passato, che hanno fatto di corso Mazzini (il salotto buono della città diventato museo all’aperto grazie alle numerose opere d’arte esposte) una lunga e bellissima striscia pedonale che, tra non molto, si arricchirà di un ultimo tratto da inibire al transito delle autovetture nel pezzo di strada iniziale.
Prendendo spunto da ciò, e considerando gli sforzi dell’Amministrazione Comunale finalizzati a caratterizzare Cosenza come meta turistica (il Ponte di Calatrava prossimo ad essere inaugurato, la statua di Alarico alla confluenza tra Crati e Busento, l’allargamento dei marciapiedi, le piste ciclabili, ecc.), credo sia maturo il momento per esporre all’attenzione della cittadinanza una mia idea, vecchia di qualche anno ma che considero autentico volano turistico nonché gigantesca opera di ingegneria idraulica e urbanistica: rendere navigabile corso Mazzini.
Apparentemente può sembrare un progetto sballato e pazzoide, ma in realtà non è così.
Per attuarlo, bisognerebbe deviare il corso del fiume Busento all’altezza di via Rivocati, farlo confluire nell’ultimo tratto di corso Umberto, determinarne il transito davanti al Banco di Napoli e poi, all’altezza del municipio, incanalarlo su corso Mazzini. In sostanza, andrebbe scavato il letto del nuovo tragitto fluviale per una profondità di una decina di metri lungo tutto il percorso, lasciando davanti agli esercizi commerciali uno spazio sufficiente per consentire ai pedoni di muoversi. Nei pressi della Villa Nuova andrebbe realizzato un piccolo porticciolo per il rimessaggio delle imbarcazioni, con annesso capolinea dei vaporetti comunali ad uso e consumo di chi non dispone delle possibilità economiche per acquistare una barca di proprietà.
Pensateci bene: a parte il fastidio delle zanzare e dell’umidità, il centro di Cosenza diventerebbe simile a Venezia, nuove attività economiche, attrazione turistica mondiale, visite guidate tramite i vaporetti alle opere d’arte galleggianti poste lungo il nuovo corso del fiume; per chi si attrezzerà con una propria imbarcazione (da stabilire la dimensione massima, onde evitare che qualche megalomane sostituisca il SUV con lo yacht di sei metri), il primo tratto di corso Umberto potrebbe essere destinato interamente a parcheggio, così da lasciare comodamente l’autovettura e spostarsi in men che non si dica sulla barca. Il fiume, che attraverserà per l’intera lunghezza tutto corso Mazzini, costeggerà piazza Bilotti (da attrezzare con spiaggia e ombrelloni), scenderà verso il piazzale autolinee, taglierà per viale Parco e via Popilia e sfocerà nel fiume Crati il cui corso ordinario non subirà modifiche.
Insomma, una colossale opera di ingegneria idraulica da fare impallidire mezzo mondo, un progetto urbanistico innovativo, grandioso e stupefacente. Il volto di Cosenza, già improntato ad una nuova visione turistica e a misura di cittadino, ne trarrebbe indubbio beneficio oltreché risonanza mediatica mondiale.
Diventiamo protagonisti del cambiamento: firmiamo la petizione e raccogliamo le adesioni!