Il caro vecchio “Giuanin” Trapattoni da Cusano Milanino, tra le tante perle dialettiche che ci ha regalato nel corso della sua onoratissima carriera di allenatore, usava spesso ripetere: “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Anatema e avvertimento spesso profetico e mai, come in questa settima giornata di serie A, pertinente e azzeccato. La domenica delle rimonte riguarda diverse protagoniste del massimo campionato: la Lazio, sotto di un goal all’Olimpico contro il Sassuolo, capace di seppellire con un punteggio da Foro Italico (6 a 1, per la cronaca) la formazione di Cristian Bucchi, la cui panchina appare sempre più traballante; il Chievo che riesce a ribaltare il passivo iniziale contro la Fiorentina, guadagnando tre punti preziosissimi grazie alla doppietta di Castro; il Crotone (ma in questo caso si tratta di una rimonta parziale) capace di reagire allo svantaggio sul campo della Spal, che torna in Calabria con un punticino tutt’altro che disprezzabile che fa classifica e morale.
La parola “rimonta” può diventare anche “ri-monta”, cioè una monta ripetuta. In tal senso, è dicotomico da un punto di vista lessicale e fisiologico che la “ri-monta” riguardi passivamente proprio il Toro, che per natura animalesca è chiamato a montare e non a subire certi affini trattamenti. Ma siccome nel calcio tutto è possibile, i granata forti del doppio vantaggio si lasciano “matare” e raggiungere sul 2 a 2 dal disastrato Verona negli ultimi sussulti di partita, complice anche una decisione più che controversa assunta dalla famigerata VAR.
C’è poi la rimonta solo sfiorata dal Benevento, simile nel look (e nel gioco espresso contro l’Inter…) al Barcellona. I campani dimezzano il doppio passivo contro i nerazzurri, iniziano a credere nell’impresa ma vedono sfumare i propri sogni di gloria contro uno dei pali difesi dall’interista Handanovic. La squadra di Spalletti si aggiudica l’intera posta, ma le dinamiche e le sofferenze evidenziate contro questa formazione di serie C che gioca in serie A, unitamente alle altre prestazioni offerte in questo primo scorcio di stagione da parte dei nerazzurri, non possono essere camuffate dalla pur lusinghiera posizione di classifica.
A proposito di “camisetes”, per essere precisi c’è da dire che non era quella del Benevento simile alla gloriosa divisa del Barcellona, ma nella circostanza esattamente il contrario, perché Messi e compagni, nella domenica del referendum per l’indipendenza della Catalogna, hanno indossato nel riscaldamento pre-gara al Camp Nou una maglia a strisce verticali giallorosse in onore ai colori dell’orgoglio identitario catalano. La sfida contro il Las Palmas, disputata senza spettatori per ragioni di ordine pubblico (dopo che per l’intera giornata era stato persino paventato che il Barça avrebbe anche potuto non scendere in campo a causa del particolare clima che si respirava tra le Ramblas), si è conclusa con un netto 3 a 0 grazie soprattutto alla doppietta della “Pulce” argentina. Una doppia sconfitta per il governo di Madrid (ostile all’indipendenza della Catalogna), visto che nell’occasione il Las Palmas aveva esibito sulla propria divisa ufficiale un inedito stemma raffigurante la bandiera spagnola. Altro che provocazioni da tifo e intemperanze da tifosi esagitati…da lassù Manuel Vazquez Montalban starà sorridendo…
Tornando in Italia, neppure l’ombra di una timida rimonta da parte del Milan, schiacciato in casa dalla Roma. Povero Beckenbauer, con quelle maglie giallorosse che gli sfuggivano da tutte le parti… Ore contate anche per Montella? Certo che per restituire gioco e personalità alla squadra rossonera non basterebbe neppure Ancelotti, appena esonerato dal Bayern Monaco…
In vetta è sfida a chi commette il primo errore. Il Napoli all’ora di pranzo ha liquidato con un secco 3 a 0 il Cagliari, sigillando la settima vittoria consecutiva in altrettante gare; la già citata Inter ha guadagnato il secondo posto, la Lazio è quarta. Ora tocca alla Juventus, attesa a Bergamo dall’Atalanta di Gasperini, quest’ultima reduce dall’ottimo pareggio in Europa League conquistato giovedì in Francia contro il Lione. La squadra di Allegri, pur senza impressionare, ha ottenuto in settimana una vittoria fondamentale per il cammino in Champions contro i greci dell’Olympiacos, ritrovando l’Higuain goleador. Ai bianconeri il compito di rispondere al Napoli e difendere il primato in classifica, seppur in coabitazione con gli stessi partenopei. Poi la sosta, con la Nazionale di Ventura chiamata agli impegni di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 contro Macedonia e Albania. Per assicurarsi l’accesso agli spareggi e il pass per il Cremlino.