Cosa c’è di più angosciante che restare al buio? Se da piccoli l’oscurità è vissuta come un vero e proprio trauma, da adulti può diventare una catastrofe. Soprattutto se il buio è causato da un blackout di 24 ore dovuto ad un’incredibile ondata di maltempo. E ancor di più, se questa improvvisa oscurità viene associata ad una misteriosa profezia risalente al 1521. Premonizione legittimata addirittura da un papa, Leone X, che in una sua bolla ammoniva, undici giorni prima di morire, sulla necessità che “Roma non sarebbe mai, mai, mai dovuta rimanere al buio”. Nei secoli, la criptica affermazione di quel pontefice è stata oggetto di studi e svariate interpretazioni da parte di storici ed esperti, senza che mai nessuno sia riuscito finora a decifrare il senso compiuto e il significato di tale ammonimento.
Parte da qui Donato Carrisi, nel suo libro “Il maestro delle ombre” edito da Longanesi, per dare vita a un romanzo avvincente e ricco di colpi di scena, un thriller a tratti claustrofobico che avvolge il lettore in un’atmosfera cupa e ombrosa, buia e misteriosa. La città conosciuta da tutto il mondo come vetrina storica e culturale offre di sé un’immagine inusuale, sconvolgente, terrificante. L’annunciato blackout paralizza tutto, la vita per 24 ore diventa qualcosa di inedito per come si sviluppa: niente computer, niente smartphone, assenza di illuminazione, televisori spenti, mancanza di notizie; uffici ed esercizi commerciali serrati, la paralisi blocca tutto e tutti senza alcuna via d’uscita. Perché dal vuoto non si può scappare. Una metafora riuscitissima di come l’uomo moderno, dipendente dalla tecnologia, si scopra improvvisamente vulnerabile ed esposto a tutti i pericoli che solo il buio e la mancanza di elettricità possono arrecare.
Gli ingredienti per un bel thriller ci sono tutti: una setta religiosa millenaria (la Chiesa dell’eclissi), riti sacrificali, morti atroci…e poi l’angosciante devastazione che nello spazio di una sola notte distrugge gran parte del centro storico della Capitale. Piazza Navona, piazza di Spagna, il Colosseo, piazza del Popolo, le più importanti boutiques di via Condotti, i caffè storici, via Veneto. Un’ecatombe. L’orda vandalica di gente senza freni inibitori e, sempre in omaggio alla profezia di papa Leone X, vittima di una strana forma di contagio che provoca violenza e aggressività, travolge tutto lasciando dietro di sé morte e distruzione, offrendo al mondo il volto doloroso di una città ferita e trasfigurata.
Le pagine del racconto inchiodano il lettore, il libro appena aperto sarà richiuso solo quando la parola fine suggellerà l’ultimo foglio di carta stampata. Un prete misterioso, un penitenziere affiliato alla Santa Penitenzieria Apostolica detta anche Tribunale delle anime, uno degli ordini più antichi della chiesa cattolica, è coinvolto nella vicenda ma, suo malgrado, è vittima di una terribile amnesia. Non rammenta perché si ritrova incastrato nella storia, non ricorda il motivo che lo spinge ad approfondire la scomparsa di un bambino avvenuta in pieno centro dodici anni prima, non si raccapezza sulle ragioni che lo portano sulle tracce di oscuri personaggi: un alto prelato assassinato, un uomo chiamato il “giocattolaio”, un altro definito “l’alchimista”. Tutto sembra ruotare attorno alla Chiesa dell’eclissi, ad adepti contrassegnati da un preciso tatuaggio. A coadiuvare il prete nella missione per salvare Roma e fare luce sulla vicenda, tra strade immerse nell’oscurità più profonda e nelle suggestive viscere catacombali della Capitale, un’amica poliziotta con un passato tragico e un’esistenza complicata. Ma altri personaggi, non tutti limpidi per come cercano di apparire, si aggirano per strade scure e pericolose. La trama è efficacissima, la prosa scorrevole, l’ansia che fuoriesce dalle pagine investe il lettore e lo trascina di forza in quell’atmosfera lugubre ed enigmatica. Un incubo senza fine, che si arricchisce del dolore per lo sfregio ai monumenti, per i danni provocati dall’esondazione del Tevere a causa delle piogge torrenziali, per il destino atroce che soffoca l’ordinarietà, per le terribili torture alle quali sono sottoposti alcuni personaggi.
Come in molti thriller, è consigliabile lasciarsi trascinare nella storia, farsi coinvolgere, sentirsi parte integrante della trama, senza porsi troppe domande o cercare spiegazioni logiche. Tra antichi conventi situati nel cuore della città Eterna ma, al contempo, nascosti agli occhi e alla conoscenza dei più, tra suore di clausura poste di guardia ad un pericoloso serial killer, tra segreti sepolti al confine di quella zona dove la luce cede il sopravvento alle ombre e dove il male prova ad aprirsi un varco per invadere la realtà che conosciamo, il regno delle tenebre per 24 ore si impadronisce di una città simbolo ed emblema della cristianità nel mondo.
Tra rivelazioni e stravolgimenti, in un palcoscenico che ha come sfondo il nero della notte, il caos diffuso e la pioggia che cade incessante, la trama si dipana e si sviluppa senza un attimo di tregua. E il finale spiegherà ogni cosa: la sorte e l’identità del bambino, la causa del caos, ciò che resterà di Roma al sorgere del sole. Tutto in una notte.
Consigliatissimo!!! Da leggere tutto d’un fiato, ovviamente in piena notte….