Il tempo è cambiato. Da un punto di vista meteorologico, intendo. E’ da venerdì pomeriggio ch’è cambiato. Non fa freddo, quello no. Ma è cambiata la luce. Non c’è più quella luminosità tipica di un’estate ormai alle porte. Anche la temperatura è più fresca, l’afa si è ritirata lasciando spazio a un’aria frizzante. Il cielo, lattiginoso, preannuncia burrasca, nuvole scure e gonfie.
E poi il vento. Ieri notte l’ho sentito fischiare, era inquietante perché sembrava provenire da un’altra dimensione. Un vento inaspettato, inconsueto, ululante. Era notte fonda. Nuvole di una tinta innaturale, insanguinate di color porpora da una luna piena metallica che mostrava minacciosa la propria immagine. Era un’atmosfera spettrale quando quelle nuvole a strati, mosse dal vento, lasciavano alla luna lo spazio per mostrarsi.
E poi si sentiva ululare. Era il vento, o forse no. Era un presagio.
C’è un branco di lupi ferito. Un branco ferocissimo, che attende il momento giusto per attaccare. Il tempo sembra essersene reso conto, e si adegua. Nuvole scure all’orizzonte, pioggia. E vento, soprattutto vento. Come in inverno. Quando la fame e il freddo spingono quegli animali ad attaccare, muovendosi in gruppo. Senza pietà, senza alcun timore. Il pericolo aumenta quando il lupo è ferito: diventa più minaccioso, più violento, più rapace e assassino. Non lascia praticamente scampo.
Manca poco. Si avverte nell’aria, si percepisce osservando il cielo. Le nuvole diventano sempre più scure e dense, un sole pallido preannuncia l’attacco imminente, il vento porta con sé il lugubre suono di un ululato ancora distante. Ma manca poco. Quel sinistro grido di battaglia è un avviso, una premonizione. Chi può scappare e ripararsi lo faccia, finché è in tempo. Chi osa sfidare il pericolo non sarà risparmiato. E’ la dura legge della natura. I predatori hanno sempre la meglio. Poche ore, e tutto sarà compiuto. E’ una sentenza scritta.
Nell’aria si avverte l’acre odore del sangue, denti aguzzi e occhi gialli cattivi si intravedono in lontananza, nel buio della notte e tra le sterpaglie del bosco, a pochi chilometri dalla città. Si stanno avvicinando, e saranno spietati. Perché questa è la loro natura, l’istinto animale, perché questo è il senso innato della millenaria lotta per la sopravvivenza.
Il tempo è cambiato. E qualcosa ci dice che l’alba del giorno dopo sarà un’alba che recherà i segni del terrore per chi si sarà trovato esposto alla furia del branco. Perché i lupi si allontaneranno dalla preda solo dopo essersi saziati, soltanto dopo aver ridotto a brandelli i loro nemici, infierendo sulle deboli carni, azzannandoli e prevalendo sulla loro inconsapevole sprovvedutezza.
Sarà una notte da incubo. Manca poco. sBraniamoli!!!