Nel prossimo autunno, il governo pentaleghista affronterà il nodo delle nomine dei vertici Rai. Oltre al Cda della tv di Stato, saranno nominati i direttori dei vari tg, si provvederà ad un riordino delle tre reti e, di conseguenza, sarà varato un rinnovato palinsesto in grado di coniugare le esigenze dei telespettatori con il rispetto dei punti fermi che caratterizzano l’identità dell’esecutivo targato Di Maio-Salvini: competenza, contenimento dei costi e salvaguardia del ruolo di pubblico servizio che per definizione deve contraddistinguere l’azienda di Viale Mazzini. Da quello che trapela circa la nuova configurazione dei programmi nazional-popolari, cambierà pelle la struttura del format del sabato sera che storicamente si conclude la notte del 6 gennaio con l’estrazione dei biglietti vincenti del concorso della Lotteria Italia. In ossequio all’annunciata lotta contro il gioco d’azzardo, pardon contro la pubblicità al gioco d’azzardo, l’esecutivo in carica ha già elaborato il nuovo meccanismo del concorso: niente più premi milionari, bensì l’estrazione a sorte dei prossimi onorevoli che comporranno il Senato della Repubblica, secondo la brillante intuizione fornita da Beppe Grillo. Tutti, ma proprio tutti, potranno aspirare a ricoprire il ruolo di senatori: l’ormai famosa casalinga di Voghera, il ragioniere di Busto Arsizio, l’infermiera di Casalpusterlengo e il battilamiera di San Giorgio a Cremano. Non conterà, infatti, il titolo di studio (per non fare torto ai due vicepremier), né il curriculum vitae (per non offendere l’amor proprio del premier Conte). Unico requisito la cittadinanza (che richiama il concetto di reddito); infatti la vendita dei biglietti del concorso sarà inibita a tutti coloro che non potranno dimostrare la propria italica appartenenza razziale. Tale misura, da un lato favorisce un cospicuo introito per le casse dello Stato mediante il commercio dei biglietti, e nello stesso tempo non prevedrà il pagamento di premi in moneta, assicurando un significativo risparmio da destinare ad iniziative sociali quali il presidio dei confini nazionali. In più, tale iniziativa consentirà di riformare il Senato della Repubblica senza prevedere il meccanismo delle estrazioni a sorte, ma affidando la sua composizione ad uno strumento molto più democratico (l’abbinamento ai biglietti della Lotteria), lasciando inalterata la componente “fortuna” che assicura pathos e partecipazione. Così facendo verrà rispettata anche la direttiva della lotta contro il gioco d’azzardo perché, nella fattispecie, il premio non sarà costituito dal vile denaro ma da un rispettabilissimo e onoratissimo scranno senatoriale. Dunque, la corsa all’acquisto dei biglietti si preannuncia agguerritissima, tenuto conto che il numero dei premiati sarà di 315, quindi ben più numeroso rispetto al solito. Ultima annotazione, i biglietti non saranno acquistabili nelle tabaccherie, ma nei nuovissimi Centri per l’Impiego, attrezzati per l’occasione… Venghino, siori, venghino!