Aspetti 15 anni, conquisti la Serie B dopo una straordinaria e incredibile cavalcata ai playoff, fai parlare delle tue imprese sportive tutta Italia, valorizzi un parco giocatori i quali passano dal ruolo di illustri sconosciuti a promesse del panorama calcistico nazionale, lanci la campagna abbonamenti, registri l’entusiasmo di una città e dell’intera provincia e…all’esordio stagionale in casa, non sei in grado di garantire le condizioni minime per poter disputare la prima partita dell’anno! Incredibile, vergognoso, assurdo.
La decantata città europea, quella del Ponte di Calatrava e del Museo all’Aperto, quella della metropolitana leggera da fare a tutti i costi, quella delle vecchie e nuove piazze, del fiume da rendere navigabile, si ritrova esposta ad una clamorosa figuraccia mediatica a livello nazionale! Cosenza-Hellas Verona non si è giocata a causa delle non perfette condizioni del manto erboso, la cui opera di rizollatura è terminata meno di 48 ore fa: roba d’altri tempi!
La Serie B non è soltanto un risultato sportivo, la Serie B non rappresenta soltanto la possibilità di misurarsi calcisticamente ad un livello tecnico superiore; la Serie B è una vetrina di risonanza nazionale, per la squadra, per gli atleti, per l’allenatore, per la Società, per la città, per i suoi rappresentanti istituzionali, per tutti i cittadini. E’ un’occasione di crescita per gli operatori commerciali, per le imprese, per il turismo vero, per le attività anche micro che operano a tutti i livelli nei più disparati settori economici.
La promozione in Serie B è stata conquistata a giugno: perché si è atteso tutto questo tempo per procedere al rifacimento del manto erboso? E ancora, perché nonostante tutto questo tempo, il risultato finale è stato così scadente e approssimativo? Di chi sono le responsabilità? Perché, al di là di chi insisteva per giocare, il terreno del San Vito-Marulla era davvero in condizioni penose. Messo peggio del Del Duca di Ascoli (ed è quanto dire), dove i Lupi si sono esibiti una settimana fa.
Ora inizierà il solito can-can di accuse reciproche, ognuno cercherà di addossare ad altri le responsabilità di questa mortificante pagina del calcio cosentino, qualcuno proverà a tirare fuori qualche comodo alibi, altri punteranno il dito contro la Lega di Serie B, il commissario di gara, l’arbitro e la dirigenza dell’Hellas. Sappiamo già cosa succederà e come andrà a finire. Resta l’umiliazione di non essere stati in grado di onorare l’agibilità dell’impianto comunale in occasione del primo impegno casalingo nel secondo massimo campionato nazionale, resta la rabbia dei tifosi lasciati senza abbonamento e in fila sotto al caldo per ore davanti ai botteghini chiusi, resta l’amaro in bocca a tutti coloro che legittimamente sognavano e pretendevano un esordio dignitoso. Al di là del risultato sul campo.
Contro una formazione del profondo nord, la squadra simbolo del nord più distante concettualmente e filosoficamente oltre che per distanza chilometrica, collezioniamo una figuraccia che non ha precedenti! Da cosentino mi sento umiliato e sconfitto. Come quando da ragazzino, assicurando agli amici di aver prenotato il campo di calcetto, ci si ritrovava ad osservare quelli che giocavano al posto nostro. “Io porto il pallone, tu, però prenota il campo”. E certe volte, quando il campo non era disponibile, succedeva il finimondo…
Quanto costerà questa superficiale gestione dell’evento sportivo? In termini di denaro, di punti che la squadra probabilmente sconterà (tra sconfitta a tavolino e penalizzazione) in classifica, di credibilità? Quante volte abbiamo rivendicato il diritto di poter assistere a una gara della Nazionale nel nostro stadio? Non dimentichiamoci che la cerimonia per il varo dei calendari della nuova stagione di Serie B si sarebbe dovuta svolgere a Cosenza… E’ chiaro a tutti cosa comporta questa immane figuraccia? Si presti molta attenzione a maneggiare con la dovuta cautela il prestigioso risultato conquistato sul campo, con sudore e fatica, dai rossoblù nella passata stagione. Una vetrina è utile e porta vantaggi se è ben gestita, viceversa può trasformarsi in un pericoloso boomerang.